giovedì 7 giugno 2012

Kettlebell & Swing


Il kettlebell è sicuramente uno degli attrezzi più conosciuti e blasonati per quello che riguarda l’allenamento funzionale, reso famoso ai più da vari trainer di grosso calibro e dal mondo del cinema.
Questa “palla di cannone”con maniglia,di origine russa,appare nel mondo occidentale (o meglio riappare) all’inizio di questo decennio rivoluzionando il modo di fare preparazione fisica e fitness. Con la sua particolare forma infatti permette di eseguire degli esercizi altrimenti complicati o scomodi con altre attrezzature.

Gli esercizi con Kettlebell si dividono in 2 gruppi : Esercizi Balistici e di Forza/Controllo

Andiamo a trattare qui l’esercizio balistico fondamentale : Lo Swing
Si tratta di un movimento oscillatorio, che si basa sulla spinta delle anche;è un esercizio di grande valore per l’esplosività e la forza resistente (dipende dal programma in cui si inserisce e dalle modalità di esecuzione),ne traggono vantaggio le tecniche di proiezione e le situazioni che prevedono un colpo esplosivo (pugno, calcio, ribaltamento ecc.).
Esecuzione :

1) Disporre il kettlebell leggermente a distanza da noi,in posizione centrale rispetto ai piedi. impugnarlo con entrambe le mani tenendo le braccia tese e le spalle “bloccate” , posizionare il bacino indietro ponendo in stiramento gli ischio-crurali.

2) Rimanendo con il corpo nella posizione iniziale “lanciare” indietro il kettlebell fino ad appoggiare gli avambracci all’interno coscia.

3) Estendere rapidamente le anche e contrarre addome,glutei e quadricipiti simultaneamente continuando a tenere le braccia tese,facendo arrivare il kettlebell all’altezza al massimo del petto.

Continuiamo l’esecuzione della serie dalla fase 2, senza ripoggiare a terra, utilizzando l’oscillazione dinamica che assume l’attrezzo.

Naturalmente l’esercizio può essere eseguito, mantenendo la stessa meccanica, con un braccio.
L’importante è ricordarsi che il movimento e la spinta sono dati dal bacino e che le braccia fungono ESCLUSIVAMENTE da tramite tra le spalle e il kettlebell.





Inserite lo swing all’interno di un circuito con più esercizi per un minimo di 10 ripetizioni o 30 secondi.

A cura di ANDREA COVA

Stai davvero migliorando?

Con il crescere del movimento del jiu jitsu brasiliano sono sempre di più le accademie che offrono la possibilità di allenarsi tutti i giorni, ma è davvero la quantità degli allenamenti che fa la differenza?

Come si può ad esempio migliorare senza avere una cintura nera in palestra che ti spieghi le cose o anche essendo cintura nera con una propria accademia, ma senza il proprio maestro a disposizione tutti i giorni?
In che modo si può rendere più produttivo il nostro allenamento?
Vi proponiamo 5 regole fondamentali che se applicate con in maniera ferrea possono aiutarvi a prendere il 100% da ogni allenamento:





OSSERVARE


In una lezione spesso si è fuori dai turni di lotta ed è quello uno dei momenti più proficui per imparare: saper osservare i propri compagni per cogliere movimenti interessanti o più semplicemente dettagli è una delle più grosse fonti di sapere.
Stessa cosa può esser fatta guardando video di combattimenti su youtube esaminandone frammenti in maniera scrupolosa .
Oggi giorno il web popola di blog che fanno questo lavoro collezionando video di differenti match o riproponendo video dello stesso autore che spiega la tecnica passo passo.
ATTENZIONE: in molti casi questo caso però può capitare che un atleta pur di marcare il punto esegua la tecnica in maniera sporca o anche, nei video didattici spesso girati da semplici appassionati che cercano di riproporre tecniche utilizzate da grandi campioni, chi spiega potrebbe non conoscere realmente a fondo la posizione, perciò bisogna tenere a mente che youtube ed il WEB in generale è quindi facile perdere dettagli fondamentali!


RIPETERE


Ripetere fino alla nausea.
Uno dei comandamenti fondamentali del bravo alunno è quella di eseguire quante più volte possibile una tecnica al fine di metabolizzare il movimento trasformando una tecnica che ha bisogno di ragionamento per essere eseguita in MEMORIA MUSCOLARE.
Uno dei peccati capitali che afflige le aule di jiu jitsu è pensare "ho imparato la posizione non ho bisogno di ripeterla ancora" o anche "questa cosa già la so fare".
Un termine che si sente sempre più spesso nel mondo del jiu jitsu è DRILL.
Questa parola sta a significare nient'altro che ripetere una posizione per un determinato lasso di tempo (generalmente 5 minuti) o numero di volte.


POVARE


Quando il professore spiega la tecnica in palestra è indispensabile provare ad eseguirla durante lo sparring.
E' ovviamente facile eseguirla quando il nostro compagno è collaborativo, tutt'altra storia è farla durante una lotta.
Solo in questo modo si può capire se effettivamente si è compresa la posizione e nel caso non sia così è importante chiedere subito delucidazioni e riprovare di nuovo senza catalogare la tecnica come "non adatta a me".
A questo fine è utile per un professore introdurre degli esercizi di sparring condizionato.


DOMANDARE


Ogni lezione vengono spiegate varie tecniche ed ognuna di esse è costituita da molti dettagli.
Cada un dettaglio è fondamentale per la riuscita della tecnica, nessuno di questi può essere tralasciato.
Quello che però accade di sovente è che alcuni di questi dettagli possano sfuggire alla nostra attenzione e di questo ce ne accorgiamo solo dopo aver provato le posizioni in questione nello sparring e aver visto che per qualche non esse non siano andate a buon fine.
Qui ci sono due strade da percorrere: decidere spontaneamente "questa tecnica non fa per me" oppure chiedere spiegazioni al proprio insegnante!
Domandare, domandare e domandare ancora senza paura di risultare seccanti o sciocchi, è compito di ogni insegnante fornire quante più spiegazioni  a finchè ogni dettaglio sia chiaro nella mente di ogni alunno.




DOMANDARSI


Una lezione di jiu jitsu è piena di spunti per migliorare a patto che l'approccio sia del tipo "mi alleno per imparare".
Uno altro grosso male che affligge le aule è l'atteggiamento di tipo competitivo, cioè "io devo essere il più forte della palestra" aspettando con ansia l'ora dello sparring senza prestare l'attenzione dovuta al momento tecnico.
Ma non è questo il peggio poichè giunta l'ora della lotta il pensiero costante è prevalere sul proprio compagno il che si traduce spesso nell'affidarsi molto alla forza portando il combattimento sul piano fisico e nella totalità dei casì nel non provare nessuna nuova tecnica poichè l'insuccesso non è ammesso, eseguendo quindi solo tecniche in cui si è già esperti.
Allenare i propri punti forti non porta a nessun miglioramento di fatto, per scongiurare questo scenario è quindi utile domandarsi "cosa ho cambiato oggi? Cosa ho migliorato e cosa devo migliorare?".




World Jiu Jitsu Championship

Si è concluso ormai da una settimana il campionato mondiale di jiu jitsu svoltosi, come di consueto, nella città di Los Angeles.

Un evento ricco di sorprese e novità con un afflusso pazzesco di atleti da tutto il mondo.
Anche l' Italia si presenta con un gran numero di atleti, testimonianza di quanto il movimento sia in fase di crescita.
Nelle cinture nere l'unico rappresentante è Alessandro Tomei che si presenta nei medio massimi affrontando al primo incontro Leonardo Pechanha, che purtroppo prevale sull'italiano vincendo ai punti dopo una lotta durissima.

Nelle cinture marroni Simone Franceschini da spettacolo nei pesi pena fermandosi alla quarta lotta contro Gianni Grippo, astro nascente della Gracie Elite, con un risultato di 4 a 2, medaglia sfiorata!

Luca Anacoreta, altro grande alfiere italiano, viene fermato da Alec Bolduin, fortissimo atleta del Team Lloyd Irvine, con un risultato di 2 a 0.

Nelle cinture viola Ivan Tommasetti da ancora una volta prova delle sue grandi capacità, portando a casa una medaglia di argento nel peso e una di bronzo nell'assoluto.

Luca Caracciolo, nelle cinture blu, da mostra una volta in più delle sue capacità sfiorando anche egli il podio e fermandosi alla quarta lotta.

Belle lotte anche da parte di Fabio Anacoreta, Paolo Antonini, Marco Bancone, Serena Gabrielli che danno il loro massimo non riuscendo a raggiungere il podio, ma mostrando comunque che l' Italia c'è.


Le cinture nere hanno regalato come di consueto un grande spettacolo rovinato solamente da una grande quantità di infortuni.

Una delle sorprese del mondiale è stata senza dubbio la squalifica di Andre Galvao che protesta in maniera vigorosa per un errore arbitrale invadendo l'area di gara.
Questa azione ci testimonia da un lato la passione di un professore e dall'altro che lo staff arbitrale commette errori, a volte gravi, anche in un evento così prestigioso.

Rimanendo in tema un altro momento saliente è stato il gesto compiuto da Rodrigo "Comprido" Medeiros (bi-campione mondiale assoluto), che dopo la sua lotta ha lasciato la propria cintura al centro del tatami di gara ritirandosi così dal mondo delle competizioni lasciandoci un ultima importante dichiarazione:

"Abbiamo bisogno di combattere il doping! Il jiu jitsu non ne ha bisogno. 
E' in oltre importante professionalizzare lo sport per dar modo ad un atleta di vieve di questo. Infine è indispensabile una maggiore attenzione nell'arbitraggio, specialmente al Mondiale."


Per chi non avesse avuto modo di seguire le cinture nere ecco una breve panoramica sulle finali:

Nei pesi gallo Bruno Malfacine vince su  Caio Terra dopo una lotta molto frenetica e con un arbitraggio contestabile.

Gui Mendes affronta nel suo ultimo incontro Lercio Fernandes che si conclude in completa parità lasciando tutto nelle mani dei giudici.
All'unanimità la vittoria viene data a Gui Mendes che porta a casa il terzo titolo mondiale.

Nei pesi pena un classico: Cobra vs Rafa.
Un rematch dell'ultimo PanAms in cui Mendes non riesce a ripetere la performance spettacolare di qualche mese prima vincendo la lotta per decisione non unanime, dei giudici.

In finale dei pesi leggeri Leandro Lo batte Lucas Lepri per un vantaggio diventando così per la prima volta campione del mondo.

Nei medi Ottavio Souza torna a brillare raspando all'ultimo il durissimo Claudio Calasans e aggiudicandosi il titolo.

Nei medio massimi, con Andre Galvao squalificato per un comportamento giudicato antisportivo nei giorni precedenti, Romulo Barral trova la strada spianata e si aggiudica un'altra medaglia mondiale.

I pesi massimi vedono Rodolfo Vieira contro Xande Ribeiro. Lotta durissima tra i due che vede prevalere ai vantaggi Rodolfo.

Nei Super Massimi finale in famiglia Alliance tra Leo Nogueira e Bernardo Farias.

Buchecha è il grande nome di questo mondiale aggiudicandosi la categoria Super Super Massimi e l'assoluto, dando vita a uno degli incontri più belli dell'evento con Rodolfo Vieira.