martedì 3 aprile 2012

Il jiu jitsu in rosa: Serena Gabrielli

Seppur il jiu jitsu stia avendo sempre più un espansione demografica in tutto il mondo, un fenomeno che con fatica si sta affermando è il jiu jitsu femminile.

Se si parla con vecchi maestri (e purtroppo spesso anche con maestri di oggi) di questo argomento si può sentire una vena maschilistica, sembrano quasi non volute.
Ad oggi ancora ci sono tornei in cui le donne si trovano a combattere in sole 2 categorie di peso e solo recentemente nei tornei della IBJJF è stata separata la categoria delle cinture marroni dalle cinture nere.
Tutto questo testimonia e giustifica una carenza di donne in questo sport, eppure in uno sport in cui la tecnica è il fattore differenziale tra un atleta e l'altro sono proprio le donne che, non potendo contare sulla prestanza fisica di un uomo, spesso si trovano a sviluppare un jiu jitsu più raffinato.

Noi siamo andati ad incontrare Serena Gabrielli, atleta pluridecorata del team Cyclone,  per sapere di più sul movimento dei kimoni rosa:

Ciao Serena, puoi presentarti?
Salve a tutti mi chiamo Serena e sono nata a Roma 25 anni fa. La mia vita è sempre stata incentrata sullo sport perché per fortuna i miei genitori mi hanno permesso di praticarlo sin da quando avevo sei anni. Anche a scuola non vedevo l’ora di fare educazione fisica cercando di dare il meglio nelle discipline studiate: dal lancio del peso alla pallavolo. All’ età di 18 anni mi sono avvicinata alle arti marziali per poi approdare al Jiu Jitsu Brasiliano.

Da quanto tempo ti alleni?
Ho conosciuto il Jiu Jitsu Brasiliano nell’estate del 2009 e da 3 anni a questa parte lo pratico assiduamente tutti i giorni e anche più volte al giorno!

Quali sono le difficoltà che hai incontrato in questo sport?
Le difficoltà che ho incontrato da quando ho cominciato per fortuna non sono molte. Sicuramente a livello tecnico perché esistono innumerevoli tecniche con altrettante varianti, per non parlare dei minimi dettagli di ognuna di esse.
 La difficoltà più grande però è stato il forte maschilismo che caratterizzava il team dal quale il mio mestro ha deciso di staccarsi recentemente per altri motivi. Mi ricordo che quando ho cominciato ero l’unica ragazza che frequentava perché tutte le altre dopo una lezione di prova fuggivano  a gambe levate disgustate dal troppo “testosterone” presente in sala! Inoltre era difficile allenarsi seriamente perché a parte qualche compagno con un po’ di cervello, in pochi volevano lottare con me perché pensavano che le donne dovevano stare in cucina. 
Roba da matti!! 
A tutto questo però devo darne atto perché mi ha dato la forza di non mollare e mi ha reso più forte.

Com'è la situazione del tuo team, quante ragazze ci sono?
 Nel team Cyclone, creato di recente dai maestri Andrea Verdemare e Simone Franceschini, per fortuna le cose sono cambiate. Quello che caratterizza ora le lezioni è il Jiu Jitsu: la tecnica, l’agonismo e l’amicizia. Inoltre adesso ci sono molte più ragazza che frequentano, 4 solo nella sede centrale di Roma dove mi alleno anche io.

Cosa ti piace di più in questo sport?
In questo sport non c’è una sola cosa in particolare che mi piace più delle altre, perché mi piace tutto: dal riscaldamento, alla tecnica, alle lotte ma anche alle vittorie e le sconfitte in gara che ti fanno tornare in accademia con la voglia di migliorarsi.




Chi sono i tuoi idoli in questo sport?
Non ho un vero e proprio idolo anche perché  è facile idolatrare un campione solo perché vince sempre o perché fa delle tecniche mirabolanti. Diciamo che personalmente mi ispiro a diversi atleti. In primis ai miei insegnati che mi seguono tutti i giorni. Parlando dei grandi campioni mi ispiro a Malfacine, Rubens "Cobrinha" Charles e Rafael Mendes. Nel campo femminile i miei punti di riferimento sono Leticia Ribeiro, Michelle Nicolini e Luanna Alzuguir.

Cosa ne pensi delle donne nelle MMA?
Purtroppo non seguo molto le MMA perché personalmente non mi piacciono soprattutto se praticate dalle donne.

Vuoi dare qualche consiglio alle ragazze che si accostano a questa disciplina?
L’unico consiglio che posso dare alle ragazze che si avvicinano a questa disciplina è di non mollare, di tener duro anche se la strada sembra sempre più in salita.

Grazie mille per la disponibilità e lo staff di COMBATE! ti augura buona fortuna per tutte le tue nuove sfide!

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